Il turismo: sviluppo o sfruttamento?
Episodio III:
Il turismo montano e "sostenibile". Discussione attorno al concetto di turismo ecosostenibile, lento e green sulle montagne con il gruppo Trùc dalle Alpi.
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Sono anni che si parla della Sardegna come "isola a vocazione turistica", come meta ideale per le vacanze, dall'eterna estate e dal mare cristallino, con parti di natura selvaggia e allo stesso tempo accogliente per le sue strutture e per chi la vive. La crescita dell'economia stagionale ha dato possibilità lavorative a migliaia di persone, la "valorizzazione naturalistica" ha messo alla luce le meraviglie della nostra terra e le infrastrutture e i servizi sono stati potenziati per permettere il flusso sempre maggiore di persone. A gran voce si dice che il turismo sia il vero futuro della Sardegna, la possibilità di finalmente rendere omaggio alla ricchezza delle sue coste e delle sue tradizioni, una possibilità di sviluppo e progresso dell'economia isolana per slegarsi dalla dipendenza dal continente.
Ma il turismo è davvero la panacea di tutti i mali? Ci siamo mai fermati/e a chiederci come sta cambiando l'isola? Quante persone conosciamo che vivono della stagione turistica e lamentano stipendi da fame? Quanti posti a noi cari vediamo ora trasformati, perché se ne possa usufruire in massa? Gli effetti del turismo sul territorio sono tutti positivi o non tarderanno a farsi vedere le conseguenze? Fino a quando reggerà l'integrità sarda, frutto di millenni di isolamento, di cui tanto si parla?
Attraverso esperienze e studi provenienti dalla Sardegna e da altrove, proviamo a discutere della natura del turismo. Sul viaggiare e sul turismo di massa, sul turismo cosiddetto sostenibile alla cementificazione delle coste, dalle sue esigenze alle sue conseguenze.