Giovedì 29 Febbraio si svolgerà la prossima udienza del processo Lince.
Saremo al Tribunale di Cagliari per sostenere il diritto a manifestare contro le Basi militari NATO in Sardegna e altrove e le esercitazioni devastanti che vi si svolgono, senza che questo porti all’accusa e al processo per terrorismo.
Ricordiamo che sono a processo 40 giovani a seguito del teorema accusatorio della Questura e della DIA di Cagliari , il cosiddetto “Processo Lince “.
Prima ancora che la destra più estrema e liberticida andasse al governo , scatenando una caccia spietata a qualunque forma d’ opposizione e dotandosi di strumenti legislativi tanto repressivi da rendere inagibile qualunque forma di dissenso, l’indirizzo politico dei governi liberisti definiti di “centrosinistra “ ha ispirato la linea delle Procure e delle Questure più persecutorie verso il dissenso, arrivando all’arresto persino di rappresentanti sindacali.
Nel contesto attuale la violenza è scatenata contro chi protesta per Il vile Genocidio dei Palestinesi da parte dello stato sionista israeliano.
Per questo saremo il nostro Presidio sarà dedicato anche alle Madri palestinesi .
“Il nostro appello si rivolge a tutte le donne che in questi anni hanno animato i coordinamenti, i comitati e le associazioni delle “madri” o “mamme” che si oppongono alla repressione di stato nel territorio italiano.
Una repressione che ora colpisce le voci e le lotte di chi si oppone allo sterminio dei palestinesi per mano del delirante stato sionista di israele responsabile di forme di atrocità e crudeltà collettiva così spietata che non avremmo mai immaginato di conoscere nella nostra esistenza.
Stato sostenuto e armato da USA, Europa e vergognosamente dall’Italia che sarà chiamata a rispondere di questa complicità al pari degli altri stati genocidi.
Siamo con le madri palestinesi costrette a partorire sotto le macerie, col taglio cesareo senza anestesia, senza la possibilità di allevare i loro neonati cantando loro nenie consolatorie. Il loro corpo annientato dalla ferocia degli assassini non sarà il caldo rifugio di corpi nuovi da regalare al mondo.
Siamo con le madri palestinesi che dal 1938 piangono i corpi torturati, massacrati, incarcerati e scomparsi delle loro figlie e dei loro figli.
Vedere il proprio neonato privato dell’ossigeno in incubatrice, non avere latte e cibo con cui saziare le loro bocche imploranti , dover assistere all’amputazione senza anestesia dei loro piccoli arti per vederli poi stroncati dal dolore , questo è ciò che vogliono che accettiamo.
Non esiste dolore più orribile e infinito. Il loro dolore è anche il nostro. Il loro pianto è il nostro pianto. La loro lotta di resistenza è anche la nostra.
Alcune di noi, in Italia, hanno conosciuto l’assassinio dei loro figli, Valerio, Carlo, Renato, solo alcuni dei loro nomi, uccisi dai fascisti e dal fascismo delle nostre istituzioni. Altre hanno provato l’angoscia dei processi, delle perquisizioni, della condanna e incarcerazione delle loro figlie e dei loro figli.
Non possiamo restare indifferenti . Non possiamo avere la stessa brutale e colpevole indifferenza dei governi, delle istituzioni, del mondo politico, dell’informazione, verso un popolo che rivendica il diritto all’esistenza nella propria terra e lo sostiene col sacrificio del proprio corpo generato dal ventre nobile e generoso di una madre. Ricordiamo che questa colpevole indifferenza è la stessa che uccide lavoratrici e lavoratori sul lavoro, uomini e donne nelle carceri e nei CPR, migranti in mare e ai confini, malati privati delle cure del Sistema sanitario, vecchi e poveri abbandonati.
Questo è ciò che accade nel nostro Paese lanciato nella follia criminale della guerra , del riarmo e della politica di “sicurezza”, nel processo di israelizzazione.
Dobbiamo impedire che dei figli crescano in una realtà e in un futuro così spaventoso dominato da criminali assatanati di violenza e sangue.
Liberiamo la Palestina . Liberiamo i nostri figli