A cavallo tra il 2022 e il 2023, il rivoluzionario anarchico Alfredo Cospito ha rischiato di morire, conducendo uno strenuo sciopero della fame, che ha interrotto volontariamente, anche perché era chiaro che le istituzioni lo avrebbero volentieri lasciato morire. La sua lotta e il movimento di solidarietà e di appoggio nei suoi confronti ha messo sotto i riflettori pubblici, in maniera inedita, la barbarie del 41 bis e dell'ergastolo ostativo nel sistema penale e penitenziario italiano.
Nella scorsa primavera, altri due detenuti nel carcere di Augusta sono morti in sciopero della fame, stavolta però nel silenzio generale.
Si chiamavano Davide Liborio Zarba e Victor Pereshchako, finiti nell'anonima conta dei morti da carcere che, in Italia, nel 2022 hanno raggiunto la cifra record di 214, e che nel 2023 sono già 83.
Ora un altro detenuto sta conducendo uno sciopero della fame contro il 41 bis: Domenico Porcelli, rinchiuso nel carcere di Bancali, le cui condizioni di detenzione si stanno deteriorando pesantemente.
Per rompere il silenzio omertoso di regime, per compiere un minimo gesto di solidarietà con la lotta di Domenico, per tentare di impedirne l'omicidio di Stato, scriviamo in massa delle mail al ministero della giustizia – dipartimento amministrazione penitenziaria.
dgdetenutietrattamento.dap@giustizia.it - prot.dgdt.dap@giustiziacert.it
Mobilitiamoci MARTEDÌ 25 LUGLIO tra le 9 e le 13, intasiamo le mail deifunzionari con questo testo base:
«Esprimo la mia solidarietà con la lotta di Domenico Porcelli contro la tortura del 41 bis. Non voglio venga lasciato morire. Toglietelo immediatamente da quel regime di annientamento psico-fisico. Contro la tortura mafiosa di Stato non intendo stare in silenzio!».
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Assemblea permanente contro il carcere e la repressione del Friuli e di Trieste
Associazione "Senza sbarre"
c.p.129, 34121 Trieste