19 LUGLIO // ENERGIA IN SARDEGNA: QUALE TRANSIZIONE?
La transizione energetica sta investendo il mondo intero.
Il passaggio dalle fonti di energia fossile a quelle di energia rinnovabile, sulla carta e a livello mediatico, è la risposta dei governi e delle corporation all'urgenza imposta dal clima e dal pianeta, allo stremo per via del violento sfruttamento capitalistico.
La modalità della transizione in corso però fa vedere come lo scopo non sia salvare il pianeta, ma piuttosto mantenere in salute gli interessi, i profitti e il potere del modello capitalista, in nome di un'ecologia solo di facciata, con una luccicante mano di green.
A pagarne le conseguenze sono soprattutto i territori come la Sardegna, già spremuti e sfruttati fino a oggi, sacrificati a un modello di sviluppo fallimentare, che si trovano ad avere le condizioni climatiche e sociali più adatte per "ospitare" gli impianti di energia green.
Con la sua storia di sfruttamento coloniale, tra basi militari, piani industriali devastanti, disboscamento e monocultura turistica, la nostra isola vuole essere usata, nei piani alti, come batteria per l'Italia e il Mediterraneo.
I progetti di energia rinnovabile vengono imposti a pioggia, mentre si continua a investire sulle energie fossili, in particolare il gas, per renderci una stazione di rifornimento in mezzo al mare.
Di questa "transizione" energetica in Sardegna, tra rinnovabili e fonti fossili, parleremo il 19 luglio al Brigada, con la presentazione di due brochure. Una sugli affari di SNAM sul gas in Sardegna, curata da ReCommon, e una sulla speculazione in corso degli impianti green, curata da Sardinnia Aresti, per avere un quadro completo della situazione e continuare il dibattito su come immaginarci un'opposizione a questi piani e alla condizione coloniale sarda.
Sarà presente anche l'Assemblea per la Democrazia Energetica in Sardegna (ADES).